John Cascone scruta e narra, attraverso un indagare divertito e ironico, l’oscuro universo della percezione che muove e determina le modalità con cui ci rapportiamo con il mondo esterno della cosiddetta realtà sensibile. Così l’artista, con l’approccio di uno scienziato si inserisce nel rilassato mondo dell’auditorium per scardinarne le regole che lo governano. Una tempesta magnetica, un meteorite, un allagamento irrompono nella tranquilla quotidianità di una sala da concerti, non per sconvolgerne la routine ma per aprire un momento di riflessione nel nostro stato di abituale accettazione passiva delle trasformazioni del nostro ecosistema.
In questo caso l’annuncio informativo agisce come in un laboratorio di fisica, una piccola quantità di energia in un contesto particolare, attiva grandi masse e produce effetti inaspettati.
Il ribaltamento della realtà che continua a mantenere fluidi i confini tra vero e falso. È questo il vero nodo teorico che crea un effetto amplificato. Il messaggio si fonde perfettamente nell’ambiente tranne per alcuni piccoli particolari di localizzazione, che portano lo spettatore a non riconoscere le sale che sono indicate nell’annuncio, gli scenari apocalittici segnalati passerebbero in sordina se non fossero inserite delle indicazioni che non rientrano nella planimetria che i frequentatori oramai hanno imparato a conoscere. L’artificio è quindi totale, che porta quindi lo spettatore ad una riflessione approfondita sulle trasformazioni e alterazioni del nostro habitat. Mai avremmo pensato che un virus in poche settimane avrebbe potuto sconvolgere il mondo intero trasformando le nostre megalopoli in ghetti giganteschi, così come mai potremmo immaginare la caduta di un meteorite come possibile evento reale. Cascone ci invita attraverso la tecnica dello straniamento a trasformare il nostro pensiero in azione, e ad aprirsi ad una visione polifonica sul mondo.
Benedetta Carpi De Resmini