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Il progetto "Ma perché essere qui è molto e sembra che tutte le cose qui abbian bisogno di noi?" nasce da una istanza volutamente utopica: produrre, attraverso delle pratiche artistiche, dei processi, realisticamente attuabili, finalizzati a provocare le condizioni per la nascita di una comunità all’interno di un condominio, luogo per antonomasia della discordia o dell’anonimato, e il cuore di tali processi saranno l’androne e i suoi elementi.

Il progetto è stato realizzato nell'ambito di ARTE VERONA, "La seconda notte di quiete" 13-16 ottobere 2017, a cura di Christian Caliandro, ATRII_IN Veronetta, residenza d'artista a cura di Alice Pedroletti e Eugenio Nesi, un ringraziamento particolare a  Donata Lazzerini.

Pareti androne  "Ma perché essere qui è molto, e perché sembra che tutte le cose qui abbian bisogno di noi"

Appendere sulle pareti dell'androne i ritratti dei condomini in relazione alla scala (es. scalaA parete di destra, scala B parete di sinistra) e il piano (es. prima fila 1° piano, seconda fila 2° piano).

Cassette della posta  "Fabula interrupta" (racconto thriller).

Scrivere una storia (soggetto: l'uccisione del portiere) e dividerla in parti per il numero dei condomini. Mettere nella buca delle lettere le singole parti. Per ricostruire la storia bisognerà contattare tutti i condomini.

Zerbino  "Unire ciò che era diviso" (scultura).
 

Da ogni zerbino dei condomini prelevare una striscia e realizzare un grande zerbino da inserire nell'androne.

Parte interna portone "Confessione di una soglia" (incisione) 

Incidere sulla parte interna del portone d'ingresso: "mi mancherai" e scegliere in base alla tipologia dell'androne il carattere adeguato.

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